Venaria in Corto
Ultima modifica 8 ottobre 2024
Giunto alla sua quinta edizione, Venaria in Corto è un concorso di cortometraggi rivolto a registi e registe, emergenti e non, che vogliono mettersi in gioco con le loro opere. Basato sull’idea dell’audiovisivo come particolare e fondamentale mezzo di diffusione delle proprie idee, l’evento è un’importante occasione di incontro e scambio tra registi e registe che con la loro arte vogliono dare il loro contributo alla sensibilizzazione su specifici temi.
L’iniziativa è volta a valorizzare il protagonismo giovanile attraverso le tecniche dell’audiovisivo, mettendo al centro creatività ed espressione artistica. Anche quest’anno sono arrivati cortometraggi realizzati sui più svariati temi comuni ai giovani: la ricerca dell’identità, il conflitto con i genitori, il cambiamento climatico, le guerre, lo sport. Non sono mancati corti dal tono più leggero e spiritoso, nonché una notevole quantità di cortometraggi d’animazione. Circa cinquanta cortometraggi, non tutti ammessi alla fase finale, di alta qualità e provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Venerdì 13 settembre 2024 si è svolta la serata di premiazione dei cortometraggi finalisti della quinta edizione di “Venaria in Corto”.
I CORTOMETRAGGI VINCITORI
Miglior Cortometraggio – “Kiitan’s Transit”, di Fiyin Gambo
Un coming-of-age la cui protagonista diciassettenne desidera esplorare il suo interesse per l’arte ma è costretta a riconsiderare le sue aspirazioni per intraprendere la carriera da medico, voluta per lei dalla madre in fin di vita.
«Kiitan’s Transit è un’opera matura che si è contraddistinta sotto ogni punto di vista: dalla direzione, alla recitazione, fino ad arrivare al tema. È il racconto di una ragazza in bilico tra la passione per l’arte e la carriera da medico, desiderata per lei dalla madre in fin di vita. Il corto narra la contraddizione, tutta giovanile, tra sé stessi e le aspettative dei propri genitori.»
Miglior Cortometraggio d’Animazione – “Cacciatrici Raccoglitrici”, di Chiara Zilioli
La protagonista trascorre le sue giornate in modo semplice: si nasconde tra gli alberi, osserva attentamente gli uccelli e li caccia senza alcun rimorso. Quando arriva all’ultima preda, accade qualcosa di inaspettato.
«Dallo stile interessante e originale, il cortometraggio “Cacciatrici Raccoglitrici”, il primo autoprodotto della regista, è stato definito dalla giuria un “grande piccolo film”. La ricerca dell’identità vissuta dalle persone giovani viene narrata tramite la metafora della caccia e della sopravvivenza.»
Menzione stampa – premio speciale Fabio Artesi – “Piovere”, di Alberto Montalbò
Appena uscito di prigione, un giovane ragazzo si ritrova a doversi occupare della sorellina più piccola, che a stento conosce. I genitori sono morti mentre lui era in prigione e adesso è sua responsabilità occuparsi di lei.
«Con un lavoro di grande qualità, il cortometraggio “Piovere” di Alberto Montalbò tratta il tema della detenzione: può un giovane ex detenuto tornare a condurre la sua vita di tutti i giorni? Può avere la responsabilità di prendersi cura della sorellina più piccola? Un delicato tema sociale viene raccontato attraverso una storia di amore fraterno.»
Quest’anno anche due Menzioni Speciali, assegnate a “Fuori Servizio”, di Elena Carloni e a “La P.P.P. Vita di Napoleone”, di Stefano Santini. La Giuria di Qualità ha voluto premiare l’originalità dei cortometraggi.